Tra le cantanti di jazz Carmen McCrae non è certo la più popolare, forse perché vissuta in un periodo dominato da Ella Fitzgerald e Sarah Vaughan che lasciavano poco spazio, ma tutti i grandi jazzisti nutrivano grande rispetto per questa cantante che iniziò come pianista. Per Miles Davis, ad esempio, era lei la vera regina. Il famoso musicologo e critico musicale americano Ralph J. Gleason scrisse : " Carmen occupa un posto nel cuore dei musicisti jazz che è un posto molto speciale ...." Amica di Thelonious Monk , la vocalist sognava questo disco da anni. Un progetto importante e difficile considerando che le composizioni del pianista sono quanto di più ostico per questo genere di adattamenti e poco adatte per le trascrizioni vocali. Invece viene fuori un capolavoro vissuto fino all’ultima nota. I testi sono stati scritti da Abbey Lincoln, Jon Hendricks, Bernie Hanighen, Sally Swisher, Mike Ferro e alcuni titoli dei brani sono stati modificati per le versioni vocali , “ Straight, No Chaser “ in “ Get It Straight “ , la leggendaria “ Pannonica “ in “ Little Butterfly ” , “ Suddenly “ era " In Walked Bud " . Accompagnata da Eric Gunnison e Larry Willias al pianoforte, Al Foster alla batteria, Clifford Jordan e Charlie Rouse al sax e George Mraz al basso, questo album, da “ Get It Straight “ fino a “ Looking Back “ è composto da tredici gioielli di jazz vocale dalle interpretazioni intense e misurate, senza virtuosismi, ma in un incedere continuo di timbri profondi dove la voce di McCrae diventa un altro vero strumento. Misurarsi con questo materiale ci vuole immaginazione artistica ed coraggio creativo, Carmen McCrae ci riesce e realizza un capitolo fondamentale nella filosofia del canto jazz.

Mauro Ronconi