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Herbie Hancock – Maiden Voyage (Blue Note, 1965)

Herbie Jeffrey Hancock, insieme a McCoy Tyner, era a quell tempo il più interessante “ house pianist “ della Blue Note. Nel giro di un anno aveva suonato con tutti i jazzisti progressisti della label, da Wayne Shorter a Tony Williams ( interessante la sua collaborazione agli arrangiamenti di “ Life Time “ ), da Sam Rivers a Bobby Hutcherson ( era lui che in “ The Omen “, dall’album “ Happenings “, scuoteva una scatola di sassolini ). Senza dimenticare i giganti del giro, da Sonny Rollins a Wes Montgomery. Erano i tempi delle sperimentazioni sugli impasti timbrici, sulle libertà ritmiche, sull’uso modale e lui, l’ex enfant prodige che suonava Mozart a unidici anni con l’orchestra sinfonica di Chicago, faceva parte del nucleo di musicisti più talentuosi che Miles Davis aveva mai avuto. E proprio insieme al vecchio quintetto davisiano con l’aggiunta di Freddie Hubbard alla tromba, che Hancock realizza questo capolavoro di esplorazione dei modi e di ritmi sovrapposti e sospesi. “ Maiden Voyage “ è un concept album, cinque composizioni ispirate al mare, alle sue profondità, alla sua mutevolezza, ai suoi elementi... Le tracce sono quasi tutte modali e tonali su una struttira chiusa, ma qui c’è un approccio diverso e decisamente nuovo al modale. Per questo “ Maiden Voyage “ è un album pionieristico per quanto riguarda il linguaggio cosiddetto “ neomodale ”: per la prima volta gli accordi diventano l’unico materiale armonico di una composizione diversificando di conseguenza tutta la struttura ritmica. Non a caso la “ title track “ di apertura è da sempre accreditata come l’opera più affascinante di questa nuova forma. Venne fuori durante le sessions di “ E.S.P. “ con Davis ed è la sintesi dell’intero lavoro, specialmente quando compaiono all’unisono sax e tromba e gli accordi ( in settima ) sospesi che regalano un’atmosfera magicamente irrisolta, quasi spaziale… Da ricordare, inoltre, che questo brano fu scritto originariamente per lo spot pubblicitario di un profumo e che solo in secondo tempo Hancock ne realizzò la stesura definitiva. Un brano memorabile che influenzerà tanto il jazz che il rock degli anni Sessanta, fino alal nuova soul music dei Settanta, come fece notare lo stesso Hancock in un’intervista . “ Un esempio d’ispirazione a “ Maiden Voyage “ è “ What’s Going On “ di Marvin Gaye , sia in termini ritmici che di movimento armonico. Comincia con un accordo in settima con l’undicesima sotto – un accordo sale di una terza minore con la quarta sospesa – e quindi l’accordo dale di una terza minore. E’ quello che succede in “ What’s Going On “ . … “ Little One “, registrato due mesi prima e inserito anch’esso in “ E.S.P. “, è un gioiello di abilità descrittiva contrappuntato dai fiati dove Hancock inizia il suo assolo citando “ A Love Supreme “ di Coltrane. Ma tutto il disco è ricco di phatos: basti pensare al blues in fa minore di “ The Eyes Of The Hurricane “ e ai richiami free di “ Survival Of The Fittiest “, dove la sezione ritmica lavora in continui cambi di tempo. In chiusura arriva “ Dolphin Dance “, uno dei brani più belli mai scritti dal tastierista. E’ un tema dal superbo lavoro armonico tutto teso a una delicatezza melodica stupefacente, dove un clima liquido e rarefatto viene intervallato da improvvisazioni al piano tutte sottolineate dalla sezione ritmica: inoltre ricompaiono all’unisono tromba e sax di Hubbard e Coleman, proprio come in “ Maiden Voyage “. Certamente, in questo disco l’influsso di Davis si fa sentire forte soprattutto negli arrangiamenti e nelle sortite pianistiche. Ma il tutto finisce per risultare utile ai fini della resa stilistica e agli spunti che questo lavoro ha offerto per poter tracciare un cammino che, da certe fasi di sviluppo ancora legate al mainstream, condurrà poi il musicista verso nuovi e singolari approdi, compreso il famoso ponte tra il jazz modale di “ Kind Of Blue “ e l’eretica svolta elettrica di “ Bitches Brew “.

100 dischi ideali per capire il jazz / Mauro Ronconi / Editori Riuniti








Personnel: Herbie Hancock (piano); George Coleman (tenor saxophone); Freddie Hubbard (trumpet); Ron Carter (bass); Tony Williams (drums)


Tracks: 1. Maiden Voyage 2. Eye of the Hurricane, The 3. Little One 4. Survival of the Fittest 5. Dolphin Dance




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