Keith Jarrett - The Köln Concert (ECM,1975)
L’immaginazione è una parola negativa in termini di creatività, perché si basa sulla memoria. La creatività si basa su un'altra memoria, diversa da quella dell'immaginazione. Secondo me la miglior musica è sempre quella che suona come se non ci fosse stato nulla di scritto prima di essa. Se possibile, bisogna sempre tornare e ripartire dal silenzio". Con queste parole Keith Jarrett esprimeva il suo personalissimo concetto di musica fatto da continue scoperte. Settanta minuti d'improvvisazione geniale, un continuo smussare pensieri musicali in evoluzione con impostazioni fluide e un particolare use percussivo delle tastiere. Jarrett non è un caposcuola, non ha discepoli devoti, eppure e un maestro unico. Il 'concerto di Colonia' carpisce un momento di grandissima creatività. Il pianista sceglie un suono o una frase e la elabora estemporanea mente, senza premeditazione alcuna, solo con meravigliosa spontaneità e gusto imprevedibile. Passaggi veloci, prepotenza generosa di estrema liricità ed una grande musica senza spartito che poggia le sue basi, oltre che sull'abilità tecnica, sulla possibilità di continuare ad inserire nuovi suoni, nuove melodie. Un artista randagio che cercherà ancora la sua poesia interiore con modalità inusitate, con avventure roboanti e per certi versi eccessive. Questa resta indubbiamente l'essenza sublime del suo inarrestabile pianismo, un album jazz che a tutt'oggi ha venduto qualcosa come due milioni di copie.
1900-2000 Musica dal pianeta terra. Dal Jazz al Rock 200 CD da salvare/Mauro Ronconi/Arcana
Track List:
Part / Part II a / Part II b / Part II c
Spoiler :
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