Art Pepper - Meets The Rhythm Section (1957, Contemporary/OJC)
Un album nato sotto le peggiori premesse. Art Pepper, uno dei nomi di spicco del cool jazz californiano, venne a sapere della sessione solo la mattina stessa delle registrazioni; non suonava da un paio di settimane e il suo sax contralto era in pessime condizioni, come la sua salute minata dagli eccessi, e tra l'altro non conosceva i pezzi che avrebbe dovuto suonare. Lester Koenig, il presidente della Contemporary Records, non voleva lasciarsi sfuggire l'occasione: la sezione ritmica per antonomasia ("The Rhythm Section", con le maiuscole), ovvero quella del quintetto di Miles Davis con John Coltrane, nel gennaio del '57 si trovava a Los Angeles per una serie di concerti, e lui avrebbe finalmente potuto affiancare ad Art musicisti della stessa caratura, e documentare i risultati su disco di un incontro storico tra il cool della West Coast e l'hard bop newyorkese.E i risultati portarono semplicemente alla realizzazione del capolavoro di Art Pepper, l'album riconosciuto come il più rappresentativo, il più importante della sua carriera. Riguardo La Sezione Ritmica, stiamo parlando ovviamente di questi musicisti: Red Garland al piano, Paul Chambers al contrabbasso e Philly Joe Jones alla batteria, tre personaggi che diedero una bella spinta in avanti allo sviluppo della moderna concezione di interplay.I quattro capolavori Prestige del cosiddetto First Great Quintet di Davis, ovvero: "Cookin'", "Relaxin'", "Workin'" e "Steamin'", sono la più vivida testimonianza di questa affermazione, e sono pietre miliari del jazz.Per tutta la durata dell'album sono in evidenza le doti migliori di tutti quanti i partecipanti: il bellissimo timbro e il fraseggio di Art, elegante ma pungente, il tipico pianismo a "block chords" di Garland, lo swing e il solismo (eccezionale con l'archetto) di Chambers e la locomotiva ritmica di Jones, potente, sbuffante e sferragliante ma capace di delicatezza con spazzole e cimbali quando la situazione lo richiede.Uno dei momenti più alti del disco è sicuramente la traccia d'apertura, "You'd Be So Nice To Come Home To" di Cole Porter, dove Pepper suonando a orecchio fa di necessità virtù, e sprigiona una creatività e una spontaneità che sfocia in composizione istantanea di altissimo livello! Ogni nota è al posto giusto, il motore ritmico è a pieni giri e l'euforia del pezzo è contagiosa e rilassante. Un momento magico arriva al termine dell'introduzione, quando Jones passa alle bacchette e lo swing spicca il volo. Seguono i soli di ognuno e un altro momento magico, lo scambio di quarte da manuale tra sax e batteria.Ottima anche la rilettura di "Tin Tin Deo", famoso brano latino di Chano Pozo, arrangiata con intelligenza ed efficacia per renderne il ritmo ancora più trascinante, in grado di far muovere il corpo dell'ascoltatore dall'inizio alla fine. Pepper in questo brano (e in molti altri momenti del disco) sembra quasi un meraviglioso ibrido tra Charlie Parker e Paul Desmond, alternando nel suo assolo improvvise ed energiche accelerazioni a sofisticate raffinatezze lente e calme.Terza perla del disco la spericolata "Straight Life", una caotica cavalcata a rotta di collo che supera ogni ostacolo, vera lezione di maestria strumentale. Si noti l'ironia del titolo, che si potrebbe tradurre come "vita regolare", quella vita che Pepper non ebbe mai; a questo proposito si guardi la sua autobiografia, intitolata, guardacaso e con uguale sarcasmo, "Straight Life".Oltre queste tre punte di diamante, sono presenti anche "Imagination", bellissimo standard di Burke e Van Heusen, e due sentiti omaggi, una "Star Eyes" che ha lo sguardo rivolto al già citato Parker, che ne è stato il più grande interprete, e una "Birks Work" idealmente dedicata al suo compositore, Dizzy Gillespie.Momenti meno ispirati, ma comunque gradevoli e ben eseguiti, sono due piccoli blues composti in fretta e furia per l'occasione, "Red Pepper Blues" di Garland, in realtà una scopiazzatura abbastanza indecorosa della famosissima "Bag's Groove" di Milt Jackson, e "Waltz Me Blues", un innocuo valzerino di Pepper e Chambers. A quell'epoca in cinque ore scarse sfornavano un capolavoro, altri tempi davvero...
Track listing
"You'd Be So Nice to Come Home To" (Cole Porter) –5:30
"Red Pepper Blues" (Red Garland) –3:39
"Imagination" (Johnny Burke–Jimmy Van Heusen) –5:56
"Waltz Me Blues" (Paul Chambers–Art Pepper) –2:58
"Straight Life" (Art Pepper) –4:02
"Jazz Me Blues" (Delaney) –4:50
"Tin Tin Deo" (Fuller–Pozo) –7:42
"Star Eyes" (DePaul–Raye) –5:12
"Birks Works" (Dizzy Gillespie) –4:15
(Recorded on 19 January 1957.)
Personnel
Art Pepper — alto saxophone
Red Garland — piano
Paul Chambers — bass
Philly Joe Jones — drums
Spoiler :
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